Un “Lavoro di squadra” per aiutare i ragazzi migranti a costruire un futuro solido

Un “Lavoro di squadra” per aiutare i ragazzi migranti a costruire un futuro solido

È uno dei progetti finanziati dalla Rete RIUSE con i ricavi del recupero dei vestiti usati della coop Vesti Solidale

Gli indumenti usati buttati nei cassonetti rimessi in circolo dal lavoro della Rete Riuse ritornano a fare del bene non solo all'ambiente ma anche alle persone in difficoltà, ma non nel modo in cui spesso si crede.

I vestiti recuperati, infatti, solo in minima parte riforniscono i guardaroba delle Caritas e dei centri di ascolto che riforniscono le persone in situazioni di povertà. I quantitativi raccolti sono però molto più grandi di quel bisogno, e vengono dunque rimessi in circolo attraverso i negozi di seconda mano. È proprio attraverso i proventi di questa attività che, invece, vengono finanziati ogni anno numerosi progetti sociali a sostegno di persone con fragilità economiche, con disabilità o disagio psichico, minori soli o in condizioni di fragilità.

Nel 2022, attraverso la Rete RIUSE di cui Consorzio Farsi Prossimo è promotore, sono stati erogati in progetti sociali oltre 427mila euro, di cui oltre 67mila, proprio attraverso CFP, sul territorio della diocesi di Milano (province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Varese e parte di quella di Como). Tra i progetti attualmente attivi c'è Lavoro di squadra, che coinvolge adolescenti e giovani stranieri, arrivati soli in Italia, in un percorso personalizzato di accompagnamento al mondo del lavoro, a un corso di studi o di potenziamento delle soft skills, per aiutare al meglio a un futuro indipendente e a una vita autonoma.

40 di questi ragazzi, minori e neomaggiorenni, hanno già iniziato questo percorso e altri 80 lo faranno entro la fine del 2024. I giovani beneficiari sono attualmente accolti in comunità e strutture gestite dalle cooperative di Consorzio Farsi Prossimo a Milano città, nell'area del Rhodense, a Varese, a Monza e in Brianza.

Tra i ragazzi selezionati per i percorsi verso l'autonomia, c'è Bahir, partito dall'Egitto per venire a lavorare in Italia e poter così aiutare la sua famiglia rimasta a casa. Già nel suo Paese, mentre andava a scuola, aveva iniziato a lavorare come elettricista e il suo progetto ora è di imparare a svolgere lo stesso mestiere qui in Italia. «È un ragazzo con le idee chiare sui suoi obiettivi, vuole imparare bene l'italiano per avere buone opportunità, perché è partito per lavorare – racconta di lui Francesca Piras, educatrice della coop Farsi Prossimo nel team di Lavoro di squadra – Per questo per lui è stato pensato prima il corso di italiano e l'esame di terza media, e poi l'inserimento lavorativo».

MSNA Bahir pic

 

Con ciascuno vengono fatti dei colloqui per capire quale percorso è più adatto. Per i più piccoli si parte con dei laboratori di soft skill, con il supporto dei mediatori, per rileggere la loro storia, quali esperienze di studio o di lavoro abbiano già fatto e quali siano i loro obiettivi. Con i giovani neo maggiorenni il lavoro di progettazione è più a lungo termine: qualcuno ha già dei tirocini lavorativi e vive in appartamenti verso l'autonomia. Yassin è uno di loro, sta finendo le scuole superiori con successo e tra i suoi progetti c'è l'università, vorrebbe studiare ingegneria e lavorare poi nel campo della termoidraulica.

«Questi giovani da una parte sono ragazzi, con tutte le fragilità e le caratteristiche dell'adolescenza, e per questo ci vogliono degli adulti che stiano loro accanto. Dall'altra hanno obiettivi di vita che sono già adulti: affrontano questo viaggio con l'obiettivo di lavorare, e questo resta il punto fermo che li muove. - concludono le educatrici. - Hanno un altissimo senso di responsabilità nei confronti della loro famiglia: un punto di forza e una competenza da cui partiamo per costruire con loro un percorso di futuro. Alcuni sono più portati a studiare e li aiutiamo a trovare la scuola adatta, per altri invece può essere una frustrazione, in tutti i casi la conoscenza del giovane ci aiuta a prepararli al meglio per un colloquio di lavoro o al percorso migliore per arrivare al loro obiettivo finale».

 

Il progetto è realizzato da Consorzio Farsi Prossimo con le sue cooperative Farsi Prossimo, Intrecci, Novo Millennio, San Luigi e Detto Fatto, in partenariato con l'Agenzia Mestieri Lombardia, attiva nell'inserimento lavorativo, con Caritas Ambrosiana e la cooperativa La Corte.

È uno dei programmi sostenuti nel biennio 2023-24 da RIUSE, la rete che gestisce la raccolta, il recupero e la vendita degli abiti usati conferiti nei cassonetti gialli marchiati Caritas: i ricavi della filiera del recupero di questi abiti, infatti, servono proprio a finanziare progetti sociali a favore di persone in difficoltà, e Lavoro di squadra è uno di questi.